Siamo usciti di classe durante il minuto di silenzio. Mentre la nazione intera si sprecava nel minuto dell’ipocrisia imperialista e della riverenza al padrone a stelle strisce siamo andati in bagno. O in cortile a fumare. L’abbiamo fatto perchè non sentiamo il bisogno di commemorare i nuovi crociati, che come mille anni fa (la storia, si sa, si ripete) andavano a “cacciare il nemico islamico”.
La guerra in Afghanistan è solo una delle ultime delle tante guerre imperialiste che i governi occidentali (non ultima l’italia) hanno perpetrato dal dopoguerra ad oggi (se proprio vogliamo escludere la seconda guerra mondiale..). Una delle tante guerre in cui i padroni di turno, di centro-destra o di centro-sinistra, repubblicani o democratici, bianchi o neri, individuano la fonte di tutti i mali nel “terrorismo islamico”, nell’arabo cattivo, che va scacciato dalle nostre terre e saccheggiato nelle loro. Come se anche in europa e in america non esistessero i maltrattamenti sulle donne, le violenze dettate da nazionalismo e religione. Mentre migliaia di lavoratori sono lasciati in mezzo alla strada, mentre muoiono centinaia di persone sul lavoro, mentre squadristi esaltati si agitano per le nostre strade, mentre preti con smanie di potere si intromettono nella sanità e nella formazione, mentre le città si militarizzano per proteggere padroni sfruttatori e un po’ troppo compromessi, media e governo si impegnano a costruire e sostenere il teatrino del cordoglio. E’ di qualche mese fa la notizia (come tante altre) dei 150 civili afghani morti per un bombardamento NATO, ma poco importa. E allora tricolori sventolati, funerali di stato, servizi strappalacrime, ferme volontà di non ritirare le truppe. I governi occidentali liberisti continuano a volersi conquistare il mussoliniano posto al sole in medioriente e marciano su Iraq, Afghanistan, Palestina…
Abbiamo capito che la patria, la nazione, non è altro che un modo per far sostenere le politiche classiste e imperialiste dei governi dei padroni. Abbiamo capito il giochino di puntare il dito sul diverso per poter giustificare le proprie nefandezze. Abbiamo capito che quei militari, mercenari, non sono eroi, ma esaltati che combattevano quella violenta crociata del dollaro, forse anche un po’ personale, che rafforza il potere di chi ci comanda. Abbiamo capito che le nostre scuole anche su questo devono plagiare individui senza opinioni,che silenziosamente si rendono complici della violenza della guerra.
L’abbiamo capito, per questo siamo usciti di classe durante il minuto di silenzio.
Il Da Vinci Antimilitarista