Studenti Per Le Strade, Studenti Sui Binari

Oggi gli studenti medi sono nuovamente scesi in piazza, hanno
nuovamente invaso le strade, ancora scortati a vista da quegli sbirri
servi di quei padroni verso i quali è ormai chiaro l’odio e la
contrapposizione degli studenti. Lo striscione che ha sfilato per le
strade fiorentino recava la scritta “Basta Al Controllo-Organizziamo La
Rabbia”.

Il movimento studentesco, in totale autonomia e distacco dalle
strumentalizzazioni di partiti e sindacati, ha percorso le vie del
centro bloccando il traffico e culminando con l’occupazione dei binari
di Santa Maria Novella durata venti minuti… per questa volta.

L’abbiamo fatto perchè rivendichiamo il diritto agli spazi di
aggregazione, all’essere liberi di decidere per la propria vita,
all’accesso ai saperi disponibile per tutti e per ribadire la nostra
volontà di distruggere tutto ciò che è profitto, azienda, sfruttamento
e gerarchia. Oltre a questo non possiamo tollerare nessun atto
intimidatorio verso chi lotta, come gli ultimi arresti avvenuti in
tutta Italia, tra i quali quelli del compagno Mannu.

In contemporanea cortei a Torino, Roma e a Milano. Qui sono avvenuti
gli scontri con la polizia, finiti con l’arresto di due studenti medi.

Ma il nostro pensiero non cambia…Se credono di educarci e di domarci, riceveranno solo il fuoco della nostra rabbia!

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Corteo Studentesco Martedì 17

ORGANIZZIAMO LA RABBIA!
Abbiamo gioito, lottato e occupato. Ci siamo mobilitati perchè non possiamo accettare il classismo della diversificazione netta fra licei e tecnici che creerà classi dirigenti e classi sfruttate sempre più marcatamente, la privatizzazione delle università (e delle scuole con il DDL Aprea) che renderà sempre più difficile l’accesso ai saperi, le leggi razziste, come quella del tetto del 30% agli alunni stranieri, che vogliono colpevolizzare, derubare, impoverire ed escludere lo studente immigrato. Perchè non riteniamo possibile che siano tolti tutti gli spazi di aggregazione nelle scuole e ignorati i bisogni come le Aule Autogestite, che esista un’arma come quella del voto in condotta che giudica le attitudini della persona e punisce arbitrariamente, che il controllo nelle scuole sia aumentato giorno dopo giorno con telecamere e macchinette in cui strisciare la tessera, al fine di rendere automi gli studenti con la scusa della “sicurezza”.

Le reazioni le abbiamo viste: presidi e questura si sono immediatamente mobilitati e riuniti al fine di accrescere i fascicoli che questi spioni hanno già da tempo creato sulle nostre teste, al fine di farci credere che tutto sta andando bene, al fine di reprimere queste lotte che sono ribellione, analisi e crescita. Si sono sprecate minacce di denunce, convocazioni da parte della DIGOS, invio di volanti davanti alle scuole occupate, in un clima di intimidazione che ci fa ricordare come ogni giorno le scelte sulla componente studentesca sono prese arbitrariamente da qualcun altro, che i rapporti negli istituti non sono paritari, che l’autoritarismo scolastico prepara lo studente a quando sarà reso precario, sfruttato e instabile da una città militarizzata e da un datore di lavoro. L’azione repressiva è andata in crescendo negli ultimi tempi, partendo dalle denunce e sospensioni agli studenti nell’Ottobre 2008, passando per i fermi senza nessun capo d’imputazione agli studenti diretti alla manifestazione contro il g8 di Luglio scorso (con relative perquisizioni in casa e deportazioni in questura per 12 ore) e le cariche agli studenti di Maggio, finendo con le irruzioni in 15 case di venerdì 6 e l’arresto immediato con isolamento a Sollicciano di Francesco.

E’ necessario essere coscienti che tutto ciò è frutto di un sistema globalmente in crisi, che vede togliere diritti non solo agli studenti ma a tutte le fasce sociali, portando i governi a chiudere le frontiere e fare guerre all’estero (non sono missioni di pace), i padroni a sfruttare, licenziare e cassintegrare, l’informazione a corrompersi per piegarsi alle volontà del potere. Per questo diamo la nostra solidarietà alle lotte e alle occupazioni di operai, ingegnanti e immigrati.
Non ci facciamo ingannare dai fascisti (come casaggì) che, con la benevolenza dei governanti, vogliono attribuire la colpa di tutto questo a barboni e immigrati, non ci facciamo strumentalizzare da sindacati di governo. Lottiamo contro chi sta sopra di noi e decide tutto questo!

SI AD UNA SCUOLA LIBERA, ANTIAUTORITARIA, PUBBLICA E DI MASSA!
NO AL CONTROLLO E ALLA MILITARIZZAZIONE!
NO ALLO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI!

CORTEO MARTEDI’ 17 NOVEMBRE ORE 9 PIAZZA SAN MARCO

Assemblea delle Scuole in Lotta

(l’assemblea delle scuole si riunisce ogni Lunedì alle 15 alla facoltà di lettere in p.zza Brunelleschi)

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Una Festa Da Panico!

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Mannu Libero!

MANNU LIBERO
SOLIDARIETA’ AGLI ANTIFASCISTI PERQUISITI
Stamani le solerti forze di polizia hanno perquisito numerose abitazioni di compagni e compagne appartenenti a centri sociali e non solo. Se questo non bastasse un compagno è stato arrestato adducendo un presunto pericolo di fuga per un viaggio in sud America che avrebbe dovuto fare, e che farà, nel mese di Febbraio.

 

Le accuse vanno dalla detenzione di presunti esplosivi, ai rapporti di solidarietà internazionale, alle iniziative contro la presenza dei fascisti in città, alle iniziative contro Forza Nuova a Rignano sull’Arno.

Il GIP Pezzuti ha pensato bene di tentare la carta dell’aggravante di terrorismo, utilizzando in maniera piuttosto stravagante quanto previsto dal Decreto Pisanu sulla nuova definizione di terrorismo stesso “ Sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale, nonché le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalità di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l’Italia”.

Non stiamo qui a leccarci le ferite ma lanciamo da subito quello che deve essere per ognuno di noi una pratica da cui nessuno può “dissociarsi”: la solidarietà

Fuori da ogni richiesta di giustizialismo pensiamo che non sia casuale che in prossimità dell’ennesimo tentativo di svolgere iniziative in città da parte di quei fascisti di Forza Nuova, si vada a colpire proprio chi in questi anni è stato protagonista nell’impedire qualsiasi tipo di agibilità politica a questi loschi figuri.

Nell’ultimo anno magistratura, questura hanno operato in maniera tale da cercare di stroncare nella nostra città ogni tentativo di protagonismo politico, attraverso gli avvisi orali e le perquisizioni agli studenti, convocazioni in questura, fino ad arrivare a quanto è successo oggi.

Un clima davanti al quale, come più volte abbiamo detto e scritto, non si può sottacere.

Particolarmente in questo momento non possiamo pensare e tollerare che qualcuno si possa sentire non coinvolto da quanto sta succedendo.

Che sappia chi di dovere, davanti a quanto venuto alla luce in questi mesi, che non tollereremo nessun atto di vessazione verso il compagno arrestato.

VENERDI 6 NOVEMBRE ORE 17.30

PRESIDIO SOTTO LA PREFETTURA DI FIRENZE IN VIA CAVOUR

SABATO 7 NOVEMBRE ORE 16.00 PIAZZA SAN MARCO

MANIFESTAZIONE PER LA LIBERAZIONE DI MANNU

IN SOLIDARIETA’ AI PERQUISITI


CpaFisuD, Cantiere Sociale K100, CSA Next Emerson, Movimento di Lotta per la Casa, Individualità anarchiche fiorentine, Collettivo politico di Scienze Politiche, Assemblea delle Scuole in Lotta.

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Assemblea delle Scuole!!

Il governo voleva che non si parlasse di politica a scuola, non c’è riuscito. Voleva che non occupassimo le scuole, non c’è riuscito. Vorrà continuare a tagliare, licenziare, reprimere e sfruttare indiscriminatamente. Noi glielo impediremo!

Assemblea delle scuole Venerdì 6 Novembre ore 15 facoltà di Lettere (piazza Brunelleschi)

Corteo studentesco Martedì 17 Novembre

La lotta è appena iniziata…

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Sempre Schierati Sul Cancello Di scuola!

Lunedì 19 mattina verso le 9 i genitori più reazionari, alcuni professori e il preside aiutavano la digos a penetrare all’interno del Da Vinci Occupato. Venivano forzati i blocchi e chiesti i documenti agli occupanti. In seguito a questo è caduta l’occupazione. Purtroppo per le persone ignoranti che, in nome della legalità, invece di capire il perchè delle lotte e cercare di entrarci non hanno fatto altro che correre dalla polizia, si è voluto mettere il bastone tra le ruote all’occupazione più forte di Firenze, che ha mantenuto il blocco della didattica per una settimana organizzando assemblee con maestre, universitari, genitori, proiezioni di film e che per questo tempo era riuscita a creare, in un quartiere come quello di novoli, un luogo liberato di aggregazione, contro-informazione e lotta. Noi occupanti siamo quindi ancora presenti, sul campo, a lottare. Le minacce e le intimidazioni non ci fermeranno e siamo ancora pronti a dare del filo da torcere a chi ci vuole usare, reprimere e togliere diritti.
Scendiamo in piazza Venerdì 23 ottobre per ribadire il nostro no a tagli, privatizzazione, autoritarismo e classismo.

Sempre vigili e attenti, altro che minoranza…

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Sito dell’Occupazione del Liceo

Visitate tutti il Sito dell’Occupazione !

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Comunicato d’Occupazione del Da Vinci

Sabato 10 ottobre abbiamo deciso di occupare il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci. La decisione è stata presa considerato il protrarsi delle politiche distruttive per studenti, operai, cittadini e comunque di tutti quei soggetti sociali che vivono sulla propria pelle la crisi di questo sistema.In particolare contestiamo i feroci tagli a spese dell’istruzione pubblica previsti dalla legge 133 del 2008, che ammontano a circa 8 miliardi per la scuola e a 1.5 miliardi per le università, e la proposta di affidare la direzione e il finanziamento delle scuole pubbliche a privati (DDL Aprea), come già è stato fatto per l’università.Crediamo che queste politiche rientrino in un progetto di governo che mira a distruggere il pubblico al fine di formare, ancora più che adesso, coscienze vuote e completamente assorbite nell’appiattimento culturale che vuole la mala informazione, persone sfruttabili e controllabili sulle quali esercitare autoritarismo e coercizione, trascurando totalmente il fine di apprendimento e coesione sociale attribuibile alla scuola. Non è una novità che l’istruzione e la formazione vengano plasmate, trascurate e screditate, poiché ormai da anni le priorità della politica sono ben lontane dal potenziare il servizio, che non è mai stato seriamente riformato, ma solo “razionalizzato”, reso più iniquo e classista fin dalla riforma Moratti. Altra conseguenza di questa linea politica che rafforza la rigidità scolastica è che verrà a mancare nelle nuove generazioni la possibilità di avere una coscienza autonoma e capace di auto formarsi, con i vari provvedimenti repressivi che vengono portati avanti dal 5 in condotta alla macchinetta in cui timbrare il tesserino già presente in varie scuole. Ogni occasione di confronto e di dialogo ci viene limitata: così mentre con il DDL Aprea , si propone anche di ridurre o togliere completamente tutti gli strumenti di partecipazione attiva alla vita scolastica da parte degli studenti (assemblee e organi rappresentativi), con il divieto di diritto di sciopero si fa capire a dipendenti e operai di dover accettare la loro condizione di precarietà.Anche nel nostro piccolo, siamo stati privati di un luogo di aggregazione e di confronto che ci spetta di diritto ma, nonostante promesso da tempo, mai reso a disponibile dalla scuola: l’AULA AUTOGESTITA.Per questi motivi , prima che sia troppo tardi, abbiamo deciso di lottare, bloccando anche la didattica per dare un segnale più forte di contrapposizione a queste problematiche e per dimostrare la nostra capacità e responsabilità nell’ autogestire e vivere uno spazio in collettività.
Gli studenti occupanti del da Vinci

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Corteo Studentesco Sabato 9 Ottobre Il Da Vinci C’E’!

UN ANNO DOPO SIAMO ANCORA QUI!

Lo
scorso autunno studenti medi ed universitari si sono mobilitati per
mesi contro i provvedimenti previsti dalla legge 169 e i tagli
all’intero mondo dell’istruzione (e non solo) stabiliti dalla legge
133. Ad un anno di distanza se ne sentono in tutta la loro gravità gli
effetti: licenziamenti, contratti non rinnovati, chiusura di laboratori
e biblioteche, accorpamento di sedi decentrate e corsi universitari.
Non pensiamo, però, che queste riforme siano mele marce cresciute su un
albero rigoglioso; è tutta la pianta ad essere malata! Esse
rappresentano, infatti, l’acutizzarsi di un processo di
ristrutturazione della scuola e dell’Università iniziato negli anni
’80, grazie alla spinta di Confindustria, e finalizzato a modellare
sulle esigenze delle imprese tanto icontenuti della didattica e della
ricerca quanto la struttura piramidale di
tutto il percorso formativo, nel tentativo di farci pagare l’estrema
ingordigia di profitto propria di un modo di produzione in fase di crisi
acuta.

La ristrutturazione del sistema formativo

Le
riforme Bassanini, Berlinguer, Moratti e Fioroni, e in ultimo il Ddl
Aprea, hanno portato a una separazione sempre più netta tra formazione
liceale e formazione professionale, all’entrata dei privati nei
Consigli d’Istituto (che diventeranno Consigli d’Amministrazione), alla
possibilità per ogni scuola di assumere insegnanti senza un bando
pubblico, quindi come una vera e propria azienda. Parallelamente le
riforme dell’Università, il cui punto culminante è stato il Processo di
Bologna, hanno portato all’introduzione del 3+2, come strumento di
selezione nei confronti delle
classi subalterne, e del sistema del
credito formativo, come strumento di quantificazione/mercificazione del
sapere. L’università si candida, in questo modo, a sfornare lavoratori
disciplinati alla produttività, divisi e gerarchizzati in base alla
“quantità” di “competenze” assorbite (più o meno utili ad assicurarsi
un lavoro a seconda della cifra pagata dallo studente per il master, il
corso di formazione, la lezione privata, ecc.).

Non continueremo a pagare la loro crisi!

La consapevolezza che il sistema della formazione non sia un mondo a sé
stante ma sia parte integrante di questa società basata sullo
sfruttamento ci spinge a non fermarci a rivendicazioni meramente
studentiste o categoriali, ma a formulare una critica che unisca tutti
i soggetti che vivono questa crisi (lavoratori precari o meno,
immigrati). Parallelamente ai tagli e alle privatizzazioni di scuole e
università, assistiamo infatti a licenziamenti di massa e
cassaintegrazioni nelle fabbriche e ai mancati rinnovi dei contratti
precari.

In un contesto di crisi sempre più acuta, diventa
indispensabile per il Governo sviare l’attenzione dai problemi reali e
dividere le classi più colpite, creando nemici ad hoc come l’immigrato,
introducendo il reato di clandestinità (che comporta l’impossibilità di
sposarsi e di iscrivere i figli all’anagrafe, l’impossibilità di
“regolarizzarsi” e la detenzione nei CIE solo per il fatto di non avere
un documento) e proponendo un tetto del 30% alla presenza di immigrati
nelle classi.
Per contrastare chiunque denunci le conseguenze di
questo sistema si va ad accentuare il controllo sociale: telecamere
“amiche” per strada, telecamere di sorveglianza a scuola; denunce per i
cortei, 5 in condotta agli studenti “indisciplinati”, per finire
pattugliamenti selvaggi, militari nelle città e ronde squadriste.

La
scuola, l’università, la società si cambiano ribaltando le logiche
classiste e autoritarie che le governano, attraverso
l’autorganizzazione, senza affidarsi alle rivendicazioni riformistiche
di partiti o sindacati concertativi.

NO ALLA FORMAZIONE CLASSISTA E AUTORITARIA!
NO A XENOFOBIA E MILITARIZZAZIONE!
NO ALLE POLITICHE PADRONALI CONTRO I LAVORATORI!
NO ALLA CONCERTAZIONE SINDACALE!

MANIFESTAZIONE STUDENTESCA VENERDÌ 9 OTTOBRE P.ZZA SAN MARCO H 9

Studenti Medi Antifascisti Fiorentini

Universitari Autorganizzati

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Siamo Usciti Di Classe…

Siamo usciti di classe durante il minuto di silenzio. Mentre la nazione intera si sprecava nel minuto dell’ipocrisia imperialista e della riverenza al padrone a stelle strisce siamo andati in bagno. O in cortile a fumare. L’abbiamo fatto perchè non sentiamo il bisogno di commemorare i nuovi crociati, che come mille anni fa (la storia, si sa, si ripete) andavano a “cacciare il nemico islamico”.

La guerra in Afghanistan è solo una delle ultime delle tante guerre imperialiste che i governi occidentali (non ultima l’italia) hanno perpetrato dal dopoguerra ad oggi (se proprio vogliamo escludere la seconda guerra mondiale..). Una delle tante guerre in cui i padroni di turno, di centro-destra o di centro-sinistra, repubblicani o democratici, bianchi o neri, individuano la fonte di tutti i mali nel “terrorismo islamico”, nell’arabo cattivo, che va scacciato dalle nostre terre e saccheggiato nelle loro. Come se anche in europa e in america non esistessero i maltrattamenti sulle donne, le violenze dettate da nazionalismo e religione. Mentre migliaia di lavoratori sono lasciati in mezzo alla strada, mentre muoiono centinaia di persone sul lavoro, mentre squadristi esaltati si agitano per le nostre strade, mentre preti con smanie di potere si intromettono nella sanità e nella formazione, mentre le città si militarizzano per proteggere padroni sfruttatori e un po’ troppo compromessi, media e governo si impegnano a costruire e sostenere il teatrino del cordoglio. E’ di qualche mese fa la notizia (come tante altre) dei 150 civili afghani morti per un bombardamento NATO, ma poco importa. E allora tricolori sventolati, funerali di stato, servizi strappalacrime, ferme volontà di non ritirare le truppe. I governi occidentali liberisti continuano a volersi conquistare il mussoliniano posto al sole in medioriente e marciano su Iraq, Afghanistan, Palestina…

Abbiamo capito che la patria, la nazione, non è altro che un modo per far sostenere le politiche classiste e imperialiste dei governi dei padroni. Abbiamo capito il giochino di puntare il dito sul diverso per poter giustificare le proprie nefandezze. Abbiamo capito che quei militari, mercenari, non sono eroi, ma esaltati che combattevano quella violenta crociata del dollaro, forse anche un po’ personale, che rafforza il potere di chi ci comanda. Abbiamo capito che le nostre scuole anche su questo devono plagiare individui senza opinioni,che silenziosamente si rendono complici della violenza della guerra.

L’abbiamo capito, per questo siamo usciti di classe durante il minuto di silenzio.

Il Da Vinci Antimilitarista

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