Riprendiamoci I Nostri Spazi!

Quattro anni fa gli studenti del da Vinci chiedevano alla scuola un’ Aula Autogestita, un’aula che fosse degli studenti, con lo scopo di creare aggregazione, organizzare ini-ziative, depositare materiale, portare avanti idee, autogestire uno spazio. Ricevettero una vaga risposta affermativa, ma dopo qualche mese cambiò giunta provinciale e il progetto fu accantonato. Fu  formulata una nuova  richiesta e la provincia promise l’invio di un tecnico a verificare l’agibilità di alcuni luoghi della scuola dove sarebbe dovuta sorgere l’Aula. Quel tecnico è arrivato solo all’inizio del 2009 (ovvero dopo TRE anni) e ha dato l’ok per l’inizio dei lavori,

Non abbiamo ancora visto nulla

A
questo punto ci chiediamo quali siano gli interessi degli uffici
provinciali. Abbiamo assistito, in quattro anni di rinvii e
aggiramenti burocratici, ad un comportamento che si è diretto in un
solo senso, negare anche quel minimo di Autogestione che può esserci
in una scuola.

In
una scuola dove è sempre più difficile creare momenti di
collettività e usare gli spazi dell’istituto al di fuori della
lezione, si vanno a togliere anche i diritti conquistati nel tempo
(il divieto posto ai collettivi di ritrovarsi nell’Aula Autogestita
del liceo Miche, poi manganellati per strada, il divieto ai minorenni
di andare in cortile al liceo Galileo, il ridicolo contentino dell’
”armadio autogestito” a scuola nostra).

Riteniamo
necessario portare avanti una battaglia che consenta agli studenti
del da Vinci di avere un’Aula Autogestita, completamente gestita e
regolata da questi, dove poter creare momenti e spazi che non
dipendano dalle decisioni della dirigenza e dai regolamenti ma dalle
nostre esigenze.

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E invece siamo ancora qua…

Siamo a Settembre e siamo ancora presenti. Le infamate degli ultimi mesi dell’anno scorso non ci hanno fermati. Le falsità di alcuni ipocriti professori non ci hanno indeboliti. Le intimidazioni (nascoste o meno) al collettivo non ci hanno impauriti.

Non vogliamo ubbidire, non vogliamo vivere in una scuola dove il primo pensiero è a se stessi e poi agli altri. Non vogliamo sottostare alle logiche della competitività e della rincorsa di crediti a scapito della socializzazione.

Vogliamo vivere in collettività ed aggregarci nei luoghi che viviamo quotidianamente, vogliamo emanciparci ed acculturarci senza autoritarismi inutili. Vogliamo utilizzare i nostri spazi quanto vogliamo. Vogliamo la cultura disponibile per tutti, italiani e stranieri. Vogliamo avere il pieno diritto decisionale sul nostro quotidiano e non imposizioni calate dall’alto.

Abbiamo intenzione di ribadire questo messaggio per tutto l’anno e per quelli a venire, quindi preparatevi a lottare…

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Cariche a Prato durante un comizio di Berlusconi-Solidarietà ai Pratesi caricati

Martedì 2 Giugno il premier Berlusconi, per dan man forte alle varie campagne elettorali, si torvava in Toscana e più precisamente a Firenze e a Prato. A Prato gli studenti avevano organizzato una manifestazione di protesta per contestare la sua presenza. Ma presto il questore (lì presente a dirigere i burattini della celere) a ordinato di circondare e caricare gli i manifestanti. Scene già viste: pugni, calci e manganellate su studenti, lavoratori  pensionati. Così, mentre a Roma si sprecavano i fasti e gli splendori in onore della Repubblica e centinaia di militari armati fino ai denti sfilavano a ricordare quanto sia arrogante, potente e violento lo Stato, mentre costosissimi caccia sparavano gas tricolorato davanti agli occhi di un compiaciutissimo Napolitano che parlava alla nazione chiedendo ai cittadini pazienza, unità e fiducia (nessuno ha avuto premura di comunicargli la sua somiglianza sputata con Hitler) e blaterando un invito alla calma (ovvero a lasciare fare i poteri il loro comodo), un pappone mafioso, ladro e assassino era libero di andare in giro a raccontare falsità e a deridere la gente insieme ai suoi amichetti industriali e fascisti (al comizio era presente il boss di casapound prato), guardando da qualche metro di distanza le botte su chi manifestava.

E’ in questo clima di repressione che fioccano le denunce sugli studenti fiorentini, ormai presi di mira dalla questura, che si riuniscono i vari g8 per decidere le sorti del mondo, che muoiono operai sul lavoro, che continuano le guerre, che aumenano i precari, i disoccupati e i cassintegrati. Bastano poche parole per smascherare le quotidiane e ipocrite bugie di chi manda avanti queste ingiustizie e per questo non daremo ascolto alle pretese di ordine pubblico delle istituzioni, come non daremo ascolto alle ingiurie dei cravattari destroidi e agli appelli alla calma degli intellettuali sinistroidi, perchè l’unica risposta alla violenza dei padroni è la difesa autorganizzata. Il 16 siamo riusciti a dimostrare che non siamo muti e che la città risponde alla violenza poliziesca, come a Torino eravamo ben presenti (24 poliziotti feriti sono una buona dimostrazione di presenza e contrapposizione) durante il g8 universitario.

Con i fatti di Prato si è voluto ribadire il messaggio: non protestare, sti in silenzio, sii buono e docile e eviterai le botte, potendo goderti la tua misera e precaria vita. Ma noi non possiamo fare altro che incazzarci ancora di più e ribadire ancora una volta la contrapposizione necessaria ad uno stato auotritario, classista, criminale e violento.

SOLIDARIETA’ AI PRATESI CARICATI

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Collettivo Studentesco Autonomo Prato

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In Seguito Alle Cariche Di Lunedì 11 L’Autorganizzazione Avanza! – Sabato 16 Corteo Ore 15 Piazza San Marco

Siamo arrivati al punto cruciale, il momento in cui la questura, insieme a politici e loschi presidi, ha gettato definitivamente la maschera: Lunedì 11 Maggio il corteo degli studenti medi e universitari che chiedeva spazi di agibilità nelle scuole ora negati, veniva caricato violentemente e ripetutamente dalla polizia in via della Colonna. Decine i feriti, un ragazzo all’ospedale operato d’urgenza per frattura dello zigomo e del setto nasale e, alla fine della conseguente caccia allo studente operata da DIGOS, squadra mobile e carabinieri, un bilancio di una quindicina di trascinati in questura.

Il preside del Liceo Michelangelo Primerano, candidato nella lista di Renzi, il sindaco e Totaro, con al seguito la sua formazione in bilico tra la democrazia liberale e le aggressioni squadriste che candiderà Galli a sindaco di Firenze non possono permettere che gli studenti si autorganizzino per portare avanti le proprie lotte, che chiedano spazi di agibilità politica e che li rivendichino se a loro non concessi. E’ quindi stato il momento di stringere e incalzare le pressioni sulla questura, perché trattassero il movimento studentesco come uno stato repressivo vuole.

Provenendo da due mesi in cui al polo di Novoli e anche a scuola nostra è sempre più attaccata e osteggiata la possibilità di vivere lo spazio destinato agli studenti durante la giornata, con presidenze che al Liceo da Vinci e alla Facoltà di Scienze Politiche decidono arbitrariamente come gestire i luoghi e quando aprirli e con rettorati che si schierano in favore delle destre e della repressione degli studenti, lunedì siamo arrivati al culmine di una situazione che reprime e attacca tutti, una situazione che fa sì che il controllo e l’imposizione delle leggi securitarie e autoritarie quali Gelmini, sicurezza, immigrazione etc. siano deliberatamente esercitate, cercando di eliminare, o in modo subdolo o in modo diretto, ogni voce di dissenso. Ma gli studenti si rendono conto che non si può andare avanti così, che da Ottobre a questa parte nessuno stava giocando ma solo lottando, senza tregua perché la necessità è fermare la deriva fascista dei nostri padroni e cominciare a riconquistare i nostri diritti che dalle scuole alle strade ci vengono negati quotidianamente. I manganelli non ci hanno fatto paura, ma ci hanno fatto sentire ancora più forti delle nostre convinzioni ed è per questo che ci stiamo organizzando per riportare nelle piazze e nei luoghi che viviamo ogni giorno le pratiche del popolo e l’autogestione. Quindi stiano attenti i denunciatori e picchiatori in divisa e chi li manda, perché dalle scuole dalle università l’autorganizzazione avanza!

SABATO 16 MAGGIO CORTEO CITTADINO CONTRO LA REPRESSIONE ORE 15 PIAZZA SAN MARCO

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Da Novoli: Riprendere Le Strade-Riprendere Le Scuole

Mentre i partiti invadono le nostre strade comprando negozi per le loro campagne elettorali, a noi studenti si tolgono i pochi spazi rimasti per autogestirci. Il preside del Michelangiolo (candidato nelle liste di Renzi) ha seguito il consiglio de “Il Giornale” e ha chiuso le porte del suo liceo agli studenti della Rete dei Collettivi rendendo la scuola un luogo sempre più burocratico e spento. La Rete, che ha dato inizio alle occupazioni dello scorso Ottobre e ha lanciato vari cortei, tra cui quello del 25 Aprile, è stata sfrattata dalle istituzioni in quanto ritenuta troppo estremista. Anche a scuola nostra il Collettivo Autonomo viene considerato “illegittimo” e gli è stato impedito di riunirsi all’interno dell’edificio scolastico. Allo stesso modo tutti i collettivi e i militanti si stanno trovando inseguiti dalla repressione: fallito il tentativo di strumentalizzarci, giornalisti e partiti ora sperano di disarmare il movimento studentesco. Non resteremo in silenzio davanti a questi attacchi, non lasceremo che la nostra città sia ridotta a uno spazio pubblicitario e la scuola a un’impersonale fabbrica di saperi. Riprendiamo le strade per vivere il nostro presente, riprendiamo le scuola per conquistare il nostro futuro.

LUNEDI’ 11 MAGGIO PRANZO AUTOGESTITO ORE 13:30 AI GIARDINI DEL LICEO.

PRESIDIO 14:30 AL MICHELANGIOLO.

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Presidio Giovedì 9 Aprile: No ai CPT/CIE e al Pacchetto Sicurezza

CONTRO VECCHI E NUOVI LAGER

CONTRO LE RONDE

CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

Con l’approvazione del cosiddetto “pacchetto sicurezza” il Governo, oltre ad istituzionalizzare le ronde tanto care alla Lega, è riuscito a rendere ancora più odiosa la legge Bossi-Fini portando da due a sei mesi il tempo di permanenza nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE).
I CIE non sono altro che delle carceri-lager in cui gli immigrati irregolari possono essere rinchiusi fino a 6 mesi in attesa dell’espulsione senza aver commesso alcun reato. Per finire dentro un CIE basta infatti una semplice irregolarità amministrativa.
L’inasprimento della Bossi-Fini ha reso urgente l’apertura di 10 nuovi centri di identificazione per una spesa stimata in 40 milioni di euro.
Immediatamente dopo l’approvazione del decreto è arrivato un “invito” anche alla Regione Toscana affinchè decida l’area perchè possa dotarsi del proprio CIE


UN CIE/CPT IN OGNI REGIONE, UNA RONDA IN OGNI CITTA’: ecco l’obiettivo – in stile“federalista” – di una classe politica che ha costruito le proprie fortune sulla paura, l’emergenza, il razzismo, l’insicurezza.

MANIFESTAZIONE

GIOVEDI’ 9 APRILE

ore 18.00 via Cavour (sotto la Regione e la Prefettura)

Per dire NO alle Ronde e impedire i tentativi di controllo e militarizzazione delle nostre città da parte di camice verdi, nere o azzurre. Una città sicura è una città viva, piena di socialità e priva di milizie più o meno regolamentate.
Per dire NO a CIE/CPT e per respingere l’equiparazione tra clandestini e criminali che governo e buona parte dell’opinione pubblica stanno portando a
vanti da anni

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Festa di autofinanziamento della Rete dei Collettivi al CPA-Lotta e Allegria!

Le lotte e le mobilitazioni non si arrestano. La contrapposizione nelle strade, nelle scuole e nelle università continua costante e incessante nonostante le minacce della sbirraglia di turno…adesso è il momento di brindare all’autodistruzione di questo sistema…e dalle ceneri del capitalismo festeggiare ad una nuova civiltà…

VENERDI’ 27 MARZO…. TUTTI AL CPA!

Centro Popolare Autogestito FI*Sud di via villamagna 27/a

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Il Collettivo Autonomo sulla giornata del 18

Mercoledì 18 Marzo, gli studenti del liceo Da Vinci, hanno aderito alla piattaforma dello spezzone autorganizzato lanciato dalla Rete dei Collettivi che avrebbe partecipato allo sciopero ideato dai lavoratori della GILDA insegnanti e della CGIL scuola. La decisione di inserirsi come Collettivo Autonomo nello spezzone autorganizzato e di scrivere con la rete una piattaforma diversa da quella ufficiale è stata dettata da alcune motivazioni che non potevano che metterci in contrapposizione con il sindacato confederale. La prima è quella che ribadiamo da sempre nelle nostre lotte: l’autonomia del movimento, l’indipendenza da partiti e sindacati(che possano mettere il cappello alla protesta)e la volontà di non mescolarsi a chi fa politica in modo non orizzontale e con un’impostazione (chi più chi meno) verticistica. La seconda è il modo con cui la CGIL si è posta, da ottobre a questa parte, sulla questione privatizzazione e riforma Gelmini, addirittura accettando l’esistenza di scuole private e criticando solo le mosse del governo che le favoriscono (tagli alle scuole pubbliche, strada aperta alla tramutazione in fondazioni). E’chiaro che questi non possono essere i nostri contenuti e che la critica e la lotta alle logiche di privatizzazione della cultura e di gestione imprenditoriale delle risorse umane devono essere più che mai radicali e non permissive.

Permissive come quelle di un compromesso Epifani, che abbiamo sentito vantarsi di aver governato la lotta e di non averla fatta “degenerare” come in Grecia o in Francia (già la dichiarazione secondo noi è grave, ma anche considerando che potrebbe aver detto la verità marchiamo ancora più delineatamente la differenza abissale tra il Collettivo Autonomo e la CGIL).

Gli studenti del liceo Da Vinci partono dalla scuola verso le 8.30. La partecipazione studentesca è buona e anche al di sopra delle aspettative. A scioperare sono anche numerosi insegnanti. Dirigendosi verso la fermata della linea 22, il mini-corteo di una trentina di persone, omaggia i fascisti della Lega Nord, al governo insieme a Berlusconi e promotori di leggi razziste e xenofobe (non ultima quella sulle classi separate per studenti italiani e stranieri), di uova rosse sulla facciata della loro sede, per dimostrare che il movimento studentesco non potrà mai assoggettarsi alle loro logiche. Arriviamo alle 9.45 in p.zza San Marco, al goliardico (la manifestazione era per la scuola) grido di “Palestina Libera, Palestina Rossa” con uno striscione che recitava appunto “Palestina Libera”, accompagnato da una falce e martello. Verso le 10 incomincia il corteo. Lo spezzone autorganizzato è seguito costantemente da buona parte della DIGOS fiorentina. Riusciamo a formare, per un pezzo del corteo, un cordone che tiene lontano i poliziotti in borghese ma la difficoltà è ampia. Arrivati in piazza Santa Croce le provocazioni della DIGOS continuano incessanti e un compagno del liceo Castelnuovo viene fermato e identificato. Per far fronte alla prepotenza della questura lo spezzone decide di non rimanere in piazza e si dirige verso la facoltà di lettere. L’attegiamento della DIGOS il 18 ha dimostrato come chi si fa portatore di critiche complete e dirette non possa che fare paura alle istituzioni e al potere e che la polizia adesso ha un solo intento: controllare e far arrestare il movimento. Ovviamente se in Via Zara pensano di poter intimidire gli studenti che lottano si sbagliano di grosso; se si aspettano remissività, dovranno rivedere i loro piani. Alla prepotenza e alle provocazioni risponderemo e reagiremo con la lotta concreta, perché chi è convinto delle proprie idee non può essere fermato da nessuno.

NESSUNA TREGUA*NESSUN COMPROMESSO…

…LA RICREAZIONE E’ APPENA INIZIATA!

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Liceo da Vinci: Femministe/i sempre!

La mostra è stata montata e allestita nell’atrio. Questa, attorno al femminismo, esaminava e approfondiva come questa società sia permeata di maschilismo, usato come mezzo per sfruttare al meglio le donne e, più in generale, le classi più deboli e come siano falsati dalle fonti ufficiali i numeri su autori e circostanze delle violenze sulle donne, quelle stesse fonti ufficiali che omettono il fatto che il più delle violenze sono perpetrate all’interno del nucleo familiare e da italiani (non da immigrati), perchè questo andrebbe a danneggiare la bella immagine della famiglia italiana tradizionale, patriarcale e autoritaria, su cui chiesa e istituzioni tanto insistono. Il Collettivo Autonomo Davinci si è espresso marcatamente su una questione delicata come la situazione della parità dei diritti, ribadendo ancora una volta che ogni modo è buono per lo stato per confermare il suo potere. E’ stata anche positiva la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti della scuola.

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8 Marzo: Femministe/i sempre! – MOSTRA nell’atrio del liceo!

 

 

8 MARZO: FEMMINISTE/I SEMPRE!

8 Marzo festa delle donne, ma probabilmente c’è poco da festeggiare e molto da lottare. Ancora oggi sono elevate le percentuali di violenza sulle donne, violenza che viene effettuata, il più delle volte, tra le mura di casa da parte, spesso, del partner o di conoscenti. La mostra che oggi vi proponiamo è un breve viaggio all’interno delle lotte femministe, delle sue rivendicazioni e un analisi sul fenomeno del maschilismo che caratterizza, oggi come ieri, la nostra societa’. Per poter capire quali sono veramente i numeri dei fenomeni di violenza, chi ne e’ il responsabile, quali verità ci raccontano i giornali e cosa si nasconde dietro all’idea di prevaricazione dell’uomo sulla donna.

Da Sabato 7 Marzo,

MOSTRA FEMMINISTA

nell’atrio del liceo.

 

 

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